Fluxus a cui si ascrive l'opera di Paik era interessato all'ibridazione tra musica e immagine. Una cosa che negli anni sessanta era la logica conseguenza della musica contemporanea e della diffusione della televisione e la magia delle immagini in movimento che essa portava nelle case della gente. Qualcosa che lo spirito libero degli artisti si sentivano in dovere di indagare per trovare nuove forme e nuovi strumenti d'espressione.
Oggi Di Vicino Gaudio riprende questa sperimentazione ibridando la grafica veloce del "graffito" alla narrazione tecnologica del video. Non solo video artista e non solo graffitaro quindi.
Alessandro esprime idee e pensieri da leggere nello sviluppo del'immagine come naturale conseguenza del titolo dell'opera. Un arte narrativa, impegnata nel sociale, che si legge a colpo d'occhio come una frase lapidaria, cosa tipica dei graffiti, e con più attenzione con il trascorrere del tempo del video.
Non solo. Alcune opere fanno parte di un discorso più lungo ed articolato. Piccoli cicli di opere che diventano una breve narrazione insomma: Di Vicino Gaudio non si ferma ad una singola opera ma prosegue dialogando nella sua sequenza. Un articolato discorso che riprende i suoi temi e li sviluppa in veste figurale.
Non solo. Alcune opere fanno parte di un discorso più lungo ed articolato. Piccoli cicli di opere che diventano una breve narrazione insomma: Di Vicino Gaudio non si ferma ad una singola opera ma prosegue dialogando nella sua sequenza. Un articolato discorso che riprende i suoi temi e li sviluppa in veste figurale.
La velocità d'esecuzione non deve far comunque pensare ad una superficialità del pensiero: tutt'altro. Un pensiero che si sviluppa rimbalzando dalle pagine dei giornali e attraversando i vari mezzi di comunicazione. Esprime così un ideale che forgia e struttura le giovani menti dei suoi coetanei, proiettate nel futuro. Ogni opera di Di Vicino Gaudio affronta un aspetto della vita odierna, una paura, un rimpianto o una speranza. Tutto alla velocità del video o dei social network: una foto scattata ora e due secondi dopo condivisa e patrimonio dell'umanità; un pensiero espresso ora e condiviso subito, che scorre in mille rivoli di una diffusione virale; un immagine creata e subito diffusa in forme impensabili solo un decennio fa.
La velocità d'esecuzione è quindi un tratto fondamentale del fare arte del giovane artista toscano.
I primi esordi lo vedono impegnato a fare gavetta in esecuzioni in strada. Quelle che una volta erano chiamate estemporanee e oggi si chiamano Live painting sono nella sua naturale vocazione di confronto con gli artisti di strada. Infatti l'anno scorso partecipa a Roma ad una manifestazione artistica di "sticker e poster art", non utilizzando espressamente questi strumenti, ma optando per l'esecuzione di un dipinto.
La sua carriera quindi prosegue con la partecipazione a manifestazioni di vario genere in vari luoghi della Toscana e piccole mostre e rassegne. Fino al trasferimento a Milano dove trova alcune gallerie che iniziano ad interessarsi dei suoi lavori. Ora la presentazione alla Galleria Schubert sancisce un nuovo passo e una nuova occasione per farsi notare.
Un video sintetizza questa esperienza
Seguiteci e saprete.