Fluxus a cui si ascrive l'opera di Paik era interessato all'ibridazione tra musica e immagine. Una cosa che negli anni sessanta era la logica conseguenza della musica contemporanea e della diffusione della televisione e la magia delle immagini in movimento che essa portava nelle case della gente. Qualcosa che lo spirito libero degli artisti si sentivano in dovere di indagare per trovare nuove forme e nuovi strumenti d'espressione.
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Non solo. Alcune opere fanno parte di un discorso più lungo ed articolato. Piccoli cicli di opere che diventano una breve narrazione insomma: Di Vicino Gaudio non si ferma ad una singola opera ma prosegue dialogando nella sua sequenza. Un articolato discorso che riprende i suoi temi e li sviluppa in veste figurale.
La velocità d'esecuzione non deve far comunque pensare ad una superficialità del pensiero: tutt'altro. Un pensiero che si sviluppa rimbalzando dalle pagine dei giornali e attraversando i vari mezzi di comunicazione. Esprime così un ideale che forgia e struttura le giovani menti dei suoi coetanei, proiettate nel futuro. Ogni opera di Di Vicino Gaudio affronta un aspetto della vita odierna, una paura, un rimpianto o una speranza. Tutto alla velocità del video o dei social network: una foto scattata ora e due secondi dopo condivisa e patrimonio dell'umanità; un pensiero espresso ora e condiviso subito, che scorre in mille rivoli di una diffusione virale; un immagine creata e subito diffusa in forme impensabili solo un decennio fa.
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I primi esordi lo vedono impegnato a fare gavetta in esecuzioni in strada. Quelle che una volta erano chiamate estemporanee e oggi si chiamano Live painting sono nella sua naturale vocazione di confronto con gli artisti di strada. Infatti l'anno scorso partecipa a Roma ad una manifestazione artistica di "sticker e poster art", non utilizzando espressamente questi strumenti, ma optando per l'esecuzione di un dipinto.
La sua carriera quindi prosegue con la partecipazione a manifestazioni di vario genere in vari luoghi della Toscana e piccole mostre e rassegne. Fino al trasferimento a Milano dove trova alcune gallerie che iniziano ad interessarsi dei suoi lavori. Ora la presentazione alla Galleria Schubert sancisce un nuovo passo e una nuova occasione per farsi notare.
Un video sintetizza questa esperienza
Seguiteci e saprete.